Tendenza. La robotica in Italia, il 2023 è l’anno della svolta

Un interessantissimo articolo di avvenire.it con un mio intervento sulle figure professionali piú richieste dalle Startup. Open Seed sará infatti partner della V edizione del #techjobsfair che si terrá 15 aprile prossimo a Firenze.
Più robot in Italia

 

Uno dei risultati della ricerca evidenzia che gli intervistati ritengono che i robot possano aiutare le industrie ad aumentare i benefici economici e a salvare le persone da mansioni pericolose. Questo punto di vista è condiviso da quasi due terzi dei dipendenti intervistati in Italia: il 41% ritiene che l’uso dei robot possa accelerare e aumentare l’efficienza dei processi produttivi e ridurre i costi, il 54% che la robotizzazione possa sgravare le persone da mansioni faticose o pericolose, riducendo i rischi per la vita e la salute in futuro. Questo, a sua volta, aiuterà i dipendenti a evitare mansioni di routine e logoranti e a mantenere incarichi più interessanti e meglio retribuite (29%). Il 28% degli intervistati ritiene che uno dei compiti principali che i robot possono svolgere con successo sia quello di creare un ambiente sicuro e ridurre la probabilità di incidenti dovuti a errori umani. Un altro dato importante è che i rischi di cybersecurity possano aumentare a causa della robotizzazione. La maggior parte degli intervistati in Italia (75%) ritiene che i robot possano essere violati e il 46% è a conoscenza di incidenti di questo tipo verificatisi nella propria azienda o in altre imprese locali. Gli intervistati sono invece divisi nella valutazione di quanto siano protetti i robot: il 32% dei dipendenti ritiene che non siano state adottate misure di cybersecurity sufficienti a proteggere i robot nei diversi settori, mentre il 44% ritiene che siano state adottate misure di protezione sufficienti.

Le professioni legate alla robotica

L’ingegnere robotico è uno dei lavori del futuro e dell’industria 4.0. Si occupa della progettazione, della costruzione e del collaudo di robot: è una professione che viene prevalentemente svolta in gruppo, poiché coinvolge differenti competenze e discipline, che vanno dalla meccanica all’informatica, dalla psicologia alla biologia, dalla linguistica all’automazione. Gli ingegneri dei robot lavorano spesso anche su commissione di aziende-clienti, per costruire macchine che abbiano le funzioni e le applicazioni richieste dall’azienda stessa. Inoltre c’è bisogno di analisti e progettisti di software, disegnatori industriali, tecnici esperti in applicazioni, ingegneri programmatori. Per diventare ingegnere robotico è necessaria una laurea magistrale e quindi aver conseguito la laurea triennale in Ingegneria (D.M. n. 509/1999 o D.M. n. 270/2004, oppure una Laurea quinquennale ante D.M. n. 509/1999). Questo in generale, ma ogni facoltà ha le sue regole. Possiamo individuare tre grossi centri di robotica in Italia: GenovaPisa e Napoli. All’Università degli studi di Genova è attivo il corso di laurea internazionale in robotica, Emaro (European Master on Advanced RObotics) ad oggi tutto in lingua inglese, poiché opera in stretta collaborazione con tutto il mondo. Corsi e programmi sono strutturati in collaborazione con Nantes, Valencia, Varsavia, Shanghai, Giappone e Thailandia. A Pisa il corso di laurea magistrale in Ingegneria robotica e dell’automazione è focalizzato su conoscenze scientifiche e tecnologiche riguardanti l’automazione di sistema e di processo, la robotica industriale e la robotica mobile e di servizio sociale. L’Università degli studi di Napoli Federico II offre un corso in Ingegneria dell’automazione e robotica più focalizzato sui software di controllo dei robot. Sono inoltre attivi importanti corsi di alta specializzazione a Roma, Università la Sapienza, corso di laurea in Artificial intelligence and Robotics, al Politecnico di Milano dove ci si può iscrivere a Ingegneria dell’Automazione e al Politecnico di Torino dove è stato attivato il corso in Ingegneria Meccatronica. Infine si cita un esempio unico nel suo genere, dall’anno accademico 2015-2016 è attivo il corso di laurea in Ingegneria Cibernetica dell’Università di Palermo.

 

Cresce anche la formazione

Un’indagine globale di Abb Robotics sull’istruzione ha rilevato che l’80% dei professionisti dell’istruzione vede i robot e l’automazione plasmare il futuro dell’occupazione nei prossimi dieci anni, ma che solo un istituto scolastico su quattro utilizza attualmente i robot nei programmi di insegnamento; la necessità di una formazione sull’automazione robotizzata è davvero più grande che mai. Per rispondere a questa necessità, Abb ha realizzato un pacchetto formativo messo a disposizione degli insegnanti delle scuole di II grado e Its, che comprende materiali didattici, percorsi teorico-pratici, corsi on line pensati sia per gli insegnanti che per gli studenti e una serie di pacchetti software per comprendere e affrontare le problematiche legate alla robotica industriale e collaborativa. Insegnare ai robot a riconoscere i propri limiti e ad auto-correggersi per vivere e lavorare in modo ottimale accanto agli esseri umani, nelle case o nelle fabbriche: è l’ambizioso obiettivo di Convince, il progetto di ricerca europeo coordinato dall’Italia, con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e che vede coinvolti anche l’Università di Genova, il Comune di Torino e la Fondazione Torino Musei. È finanziato con quattro milioni di euro nell’ambito del programma quadro di ricerca Horizon Europe, promosso dalla Commissione Europea. Intanto è stato inaugurato e.DO Learning Center, l’innovativo laboratorio di robotica sito al Rondò dei Talenti di Cuneo realizzato con il contributo della Fondazione Crc in collaborazione con Comau e Plinb- Project for Learning Innovation. Al primo piano del Rondò dei Talenti, dedicato alla formazione, bambini e ragazzi dagli otto ai 19 anni troveranno un ambiente di apprendimento con cinque e.DO, bracci robotici di piccola taglia dotati di sei assi motorizzati e di pinza, versatili e facili da usare, progettati da Comau, azienda leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale. Attraverso le attività di formazione curate dalla sua Academy, Comau si impegna anche a sviluppare le conoscenze tecniche e manageriali necessarie alle aziende per affrontare le sfide e le opportunità dell’Industria 4.0. Il laboratorio ospita fino a trenta partecipanti, distribuiti in cinque isole didattiche attrezzate di e.DO, pc e tablet, e offre esperienze didattiche divertenti e interattive per scoprire la robotica, il coding e le materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Per maggiori informazioni: www.rondodeitalenti.it. Inoltre Comau e il Politecnico di Bari hanno rinnovato il loro impegno nel percorso di collaborazione quinquennale, siglato lo scorso anno, che ha permesso l’avvio del laboratorio pubblico-privato “Cognitive Diagnostics”, mirato allo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della raccolta ed elaborazione dati e della robotica avanzata. Le attività si svolgono presso la sede del Digital Hub Comau di Bari e presso i quattro laboratori di ricerca di Informatica Industriale, di Automazione e Robotica, di Telecomunicazioni e di Decisione e Controllo, già attivi all’interno del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione del Politecnico di Bari. L’accordo tra Comau e il Politecnico di Bari vuole inoltre promuovere la formazione e l’inserimento professionale di figure specializzate in campo industriale. In quest’ottica Comau collabora con i giovani talenti del laboratorio, oltre ad aver ospitato tirocinanti e tenuto seminari didattici, insieme ad alcuni docenti dell’Ateneo. Un asset strategico del laboratorio è rappresentato anche dall’internazionalizzazione dei percorsi di ricerca condotti al suo interno, attraverso l’adesione a progetti europei e internazionali. Nel 2023, attraverso l’erogazione di quattro nuove borse di studio, le attività di ricerca si concentreranno sull’utilizzo di tecnologie digitali per lo smart manufacturing, oltre ad approfondire i progetti già in corso. In particolare, si prevede lo studio di nuove soluzioni per la raccolta ed elaborazione dati, di nuovi approcci per semplificare la programmazione robotica, a cui si aggiunge un focus sull’ottimizzazione di processi industriali.

 

Le tendenze della robotica

È in questo panorama che OnRobot, player di livello mondiale nell’hardware e software per applicazioni collaborative, illustra i cinque trend chiave della robotica per il 2023:

Maggiore collaborazione. La crescita sostenuta negli ultimi anni dimostra come la collaborazione tra persone e cobot sia diventata realtà, poiché consente agli esseri umani di dedicarsi ad attività di maggior valore, lasciando alle macchine le attività più ripetitive, meccaniche o pericolose.

Reindustrializzazione dell’Europa. In questo frangente, il mercato sta vivendo un movimento di delocalizzazione dell’industria e di reindustrializzazione in Europa a seguito di problemi nelle catene di approvvigionamento, che guidano l’installazione di robot. I dati rivelano infatti che i robot industriali in Europa sono passati da 68 a 84 e le prospettive per il 2022-2025 sono molto positive.

Strumenti elettronici per una maggiore sostenibilità. Nel 2023 robot e cobot supporteranno lo sviluppo sostenibile, assicurando un notevole risparmio energetico e l’utilizzo di energie più pulite, come l’elettricità al posto della tradizionale aria compressa.

Maggiore penetrazione nel mercato. Nel 2023, robot industriali e cobot saranno introdotti in un numero più ampio di settori e Paesi. Questa grande spinta è dovuta al fatto che le persone si fidano di più dei robot e, allo stesso tempo, della tecnologia robotica. Nei prossimi anni vedremo un ulteriore sviluppo di applicazioni in settori come sanità, turismo, trasporti, logistica e agricoltura.

Convergenza di software e hardware. La soluzione hardware e software di pallettizzazione automatizzata è la crescente combinazione di hardware e software che consente di risparmiare tempo e ridurre i costi totali del progetto, essendo gli utenti stessi a implementare l’applicazione in base alle esigenze del momento.

Parchi divertimento, Prada, Gnv, Honda, Kerakoll, Stellantis, Italdesign e Brieda assumono

Per la prossima estate i parchi di divertimento italiani prevedono 20mila assunzioni stagionali e 10mila dipendenti fissi. Nel 2023 le imprese del comparto investiranno oltre 120 milioni di euro tra ampliamenti e nuove attrazioni. Investimenti che hanno già comportato un incremento del 20% dei posti di lavoro, per un totale di oltre 30mila occupati, di cui 20mila assunzioni stagionali da inserire entro l’estate e 10mila dipendenti fissi. «Il settore – rileva Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani di Confindustria – è fondamentale per il turismo ed è un volano per il territorio. Le aziende del comparto stanno confermando e sostenendo gli investimenti, pur avendo ricevuto, tra ritardi e cavilli burocratici, aiuti insufficienti dopo la pandemia. Al governo chiediamo una maggiore attenzione». Nel prossimo triennio sono in previsione progetti per 450 milioni di euro. Tra le sfide degli associati, anche quella della sostenibilità, che si è già concretizzata con l’efficientamento di molte strutture e l’adozione di pratiche virtuose, a cui si sta affiancando lo sviluppo di impianti fotovoltaici per l’approvvigionamento autonomo e pulito dell’energia elettrica. Attenzione, inoltre, a un consumo più attento e consapevole della risorsa idrica, attraverso l’adozione di impianti di filtraggio e ricircolo ancora più performanti, abbinati allo studio di nuove tecnologie, subordinate al benestare delle istituzioni, basate sull’uso delle acque dei pozzi o del mare opportunamente trattate, evitando lo spreco di acqua potabile. Il comparto conta 230 strutture. Il Gruppo Prada annuncia un importante piano di assunzioni su scala nazionale concentrate sul territorio toscano, umbro e marchigiano, che prevede l’inserimento di oltre 400 risorse entro la fine del 2023 e mira a potenziare la capacità produttiva per sostenere la crescita evidenziata dai recenti risultati. Il solido assetto industriale è uno dei vantaggi competitivi del Gruppo. La strategia di sviluppo prevede un piano di investimenti per l’ampliamento delle proprie strutture, nonché la formazione e l’inserimento di nuove risorse per arricchire le competenze manifatturiere interne. L’inserimento delle nuove risorse sarà così suddiviso: A Scandicci (Firenze), nella divisione pelletteria, l’organico crescerà del 50%, le nuove assunzioni saranno circa 100; 30 risorse saranno formate sul campo e inserite al termine del percorso garantito dalla Prada Group Academy. Alla Prada Group Academy sarà dedicata una sede permanente all’interno dello stabilimento di Scandicci, con una scuola di pelletteria per giovani artigiani. A Piancastagnaio (Siena), nella pelletteria, sono previste 50 assunzioni, per una crescita complessiva dell’attuale organico del 50%, in attesa della realizzazione di un nuovo e ampliato stabilimento a cura di Guido Canali. A Torgiano (Perugia), nella maglieria, per lo stabilimento di Torgiano, il Gruppo ha in previsione un importante progetto di espansione. La crescita in termini di organico avverrà attraverso l’assunzione di 85 persone entro novembre 2023. Ulteriori assunzioni nelle seguenti sedi industriali dedicate a: pelletteria (70 nuove assunzioni) a Figline (Firenze), Arezzo, Terranuova Bracciolini (Arezzo), Milano. Nel settore calzature previste 76 nuove assunzioni a Buresta (Arezzo), Levane (Arezzo), Foiano della Chiana (Arezzo) e Montegranaro (Fermo). Per l’abbigliamento sono previste 68 nuove assunzioni a Bucine (Arezzo), tramite l’acquisizione di un attuale fornitore del Gruppo Prada, a Fucecchio (Firenze) a Città di Castello (Perugia), Montone (Perugia) e Ancona.​Fondata nei primi anni 2000, la Prada Group Academy racchiude al suo interno una scuola di Mestiere per formare nuovi talenti e preservare il know-how artigianale. Durante l’anno, oltre 200 giovani frequenteranno corsi tenuti da maestri del Gruppo e avranno l’opportunità di ricevere una formazione sul campo. È prevista la partenza di 17 moduli totali dedicati a: pelletteria, per preparatori, addetti al banco, addetti macchina; calzature, per addetti calzoleria, addetti rifinitura e aggiunteria e abbigliamento, per rimagliatrici, prototipisti, prototipisti su misura e programmatori maglieria. Gnv-Grandi Navi Veloci (Gruppo Msc) rafforza la propria campagna di assunzioni avviando un nuovo programma di recruiting day finalizzato alla presentazione delle opportunità di lavoro a bordo delle navi e l’inserimento di circa 300 nuove risorse, in vista della prossima stagione estiva. La compagnia organizza una serie di open day dedicati alla conoscenza e selezione di nuovi candidati, il primo incontro si terrà a Napoli dal pomeriggio di lunedì 3 aprile a mercoledì 5 aprile presso l’ufficio Grandi Navi Veloci al Terminal Stazione Marittima Molo Angioino. Le giornate sono finalizzate allo svolgimento di colloqui conoscitivi con i candidati e garantiranno inoltre a questi ultimi la possibilità di conoscere meglio l’azienda, la vita a bordo e anche i numerosi e potenziali percorsi di carriera all’interno della compagnia. Quella di Napoli rappresenta la prima di altre tappe italiane del programma di recruiting di Gnv che prevede incontri nelle prossime settimane anche a Catania il 14 aprile, Palermo il 19 e 20 aprile, Genova il 26 aprile e Bari il 4 e 5 maggio. Gnv ricerca numerose professionalità con diversi gradi di esperienza, tra questi personale di macchina e di coperta come ottonai, operai e frigoristi, ma anche personale di gestione dell’hotel come manager alberghieri e cuochi. Si ricercano inoltre candidati che conoscano le lingue, in particolare la lingua araba, per impieghi presso gli Uffici informazioni. Ai candidati che vorranno presentarsi agli open day sarà richiesto di portare con sé una copia del proprio cv aggiornato e, qualora avessero esperienze pregresse a bordo, del libretto di navigazione e della documentazione relativa ai corsi Sctw. Per quanto riguarda le figure in ambito alberghiero, la candidatura verrà valutata anche se non in possesso di tali requisiti e, in caso di accettazione, i candidati verranno supportati nell’effettuare i corsi di idoneità alla navigazione. Per ulteriori informazioni e l’invio dei cv scrivere al seguente indirizzo: crew@gnv.it. L’anno fiscale per Honda Italia, che si trova ad Atessa (Chieti) e che è l’unico stabilimento della casa motoristica nipponica in Europa, si chiude con 110.300 moto prodotte nel 2022. E per il 2023 si prevedono già 124mila veicoli. Positivi i commenti dei i sindacati dopo l’incontro con la direzione aziendale per discutere delle prospettive dello stabilimento della Val di Sangro e della strategia organizzativa dei prossimi mesi. «Siamo davvero soddisfatti – spiega il segretario di Uilm Chieti-Pescara Nicola Manzi -. Con la Honda abbiamo siglato un accordo per 110 assunzioni a tempo indeterminato e senza il ricorso all’istituto della stagionalità per i prossimi 18 mesi». L’azienda motoristica si è lasciata alle spalle la crisi iniziata nel 2008. Attualmente la fabbrica conta 400 dipendenti con contratto a tempo indeterminato e 100 con contratto in staff leasing. A questi si aggiungeranno da subito altri 100 dipendenti con contratto in staff leasing e dieci con contratto diretto Honda a tempo indeterminato, in totale 110 nuovi lavoratori. «La novità più importante – prosegue Manzi – è proprio la prospettiva di nuovi posti di lavoro. Honda ha deciso di investire e restare sul territorio che ha dato tanto a questo marchio». La salita produttiva del 2022 ha convinto l’azienda a confermare anche quest’anno il premio produttivo previsto per ciascun dipendente e che va da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 3mila euro. I pagamenti avverranno in tre tranche: aprile, maggio e luglio. Mentre è stato dato in questi giorni il via libera alla costruzione del nuovo polo industriale di Kerakoll, il 18esimo a livello globale, che sorgerà nell’area contigua alle strutture già operative del Gruppo nel distretto ceramico a Sassuolo (Modena): l’attuale stabilimento produttivo e il centro ricerche Kerakoll GreenLab. Il nuovo polo avrà una superficie complessiva di oltre 26mila metri quadrati all’interno del terreno di otto ettari acquistato dall’azienda nel 2011. Il completamento del sito è previsto entro il 2025 e rappresenterà un sostanziale raddoppio della capacità di produzione per un investimento complessivo pari a oltre 100 milioni di euro. Il nuovo polo industriale comprenderà, infatti, un nuovo stabilimento produttivo dedicato all’intera gamma di prodotti per l’edilizia sostenibile e includerà, oltre a un magazzino per le materie prime, un magazzino intensivo per i prodotti finiti e un’area servizi con nuovi spazi polifunzionali. Si prevede che, al 2030, il nuovo stabilimento produrrà un totale di 325 milioni di chilogrammi annui di prodotto finito, generando inoltre nuova occupazione: è previsto infatti l’inserimento di oltre 100 persone entro il 2030, in particolare nelle aree di ricerca & sviluppo e produzioneStellantis ha dato formale disponibilità ad aprire un contratto di espansione nello stabilimento di Atessa, accogliendo una richiesta sindacale più volte avanzata. Con il contratto di espansione – spiegano i sindacati – potranno uscire su base volontaria massimo 120 lavoratori che aggancino la pensione entro cinque anni; parallelamente potranno essere assunti in modo stabile 40 lavoratori che oggi prestano la propria opera come somministrati. Chi vorrà uscire, durante il periodo necessario ad agganciare la pensione, percepirà una indennità pari a quella che spetterebbe in base allo stesso trattamento pensionistico spettante al momento dell’uscita; tale indennità verrà erogata dall’Inps, ma pagata in buona parte dalla azienda. In aggiunta Stellantis riconoscerà un incentivo tale da garantire, oltre all’indennità, per i primi due anni il 90% della retribuzione di riferimento e per gli ulteriori tre anni il 70%. Inoltre il contratto di espansione prevede un importante processo di formazione volto all’acquisizione di professionalità utili alla transizione, che coinvolgerà circa un migliaio di lavoratori. «Esprimiamo soddisfazione – dicono i sindacati – per questa disponibilità aziendale che andrà a ridurre il bacino di lavoratori con contratto di somministrazione a tempo indeterminato, più comunemente noto come staff leasing, che da troppo tempo attendono la stabilizzazione». Antonio Casu, amministratore delegato di Italdesign, commenta i risultati raggiunti nel 2022 dalla società di design, progettazione e servizi per l’automotive di Moncalieri (Torino) fondata da Giorgetto Giugiaro nel 1968 e dal 2010 parte del gruppo Audi (Volkswagen): «È stato un anno record. Siamo entrati nel 2022 al gran galoppo e, per la prima volta in 55 anni di storia, Italdesign ha sfondato il tetto dei 200 milioni di fatturato: abbiamo chiuso l’esercizio con 220 milioni, il 23% in più dell’anno precedente, e con dieci milioni di risultato operativo, in crescita del 146%». Prossimo passo l’apertura della sede negli Usa, operativa entro l’anno. «Il 2022 è stato un anno record anche per le assunzioni. Sono entrate in azienda 131 persone: un record assoluto – sottolinea Casu – . Buona parte arriva dal Politecnico di Torino con cui abbiamo da tre anni un accordo quadro. Anche quest’anno continueremo ad assumere, speriamo più dell’anno scorso. Dipenderà dalla disponibilità di persone. Abbiamo 1.100 dipendenti, di cui 947 in Italia, tra Moncalieri e Nichelino. Stanno crescendo anche le nostre realtà in Germania, in Spagna e in Cina, dove abbiamo aperto la sede di Shanghai». Il futuro? «L’obiettivo per il prossimo anno è crescere ancora, continuare il processo di trasformazione dell’azienda da un piccolo atelier di design e carrozzeria in un’azienda integrata in grado di sviluppare veicoli con qualsiasi tipo cdi trazione in tutto il mondo e per tutto il mondo», afferma l’amministratore delegato di Italdesign. Infine Brieda E C., azienda specializzata nella progettazione, industrializzazione e produzione di cabine per i settori Agricoltura, Costruzione, Movimento terra e Mobilità, è alla ricerca di nuovi talenti da inserire nel proprio organico, presso la sede di Portogruaro, in Provincia di Venezia. I profili ricercati sono sia professionisti con esperienza, sia neolaureati e neodiplomati in discipline tecnico-scientifiche, da avviare verso interessanti prospettive di carriera. Le competenze richieste ai candidati ideali devono essere in linea con i seguenti profili: Sales e Project Manager, Purchaising Manager, Engineering, Sales Back Office, personale per il reparto Qualità, oltre ad operatori specializzati sia nell’area carpenteria che nell’ assemblaggio. Le persone interessate a cogliere queste opportunità professionali potranno inviare la propria candidatura compilando il form e inviando il cv nell’apposita sezione del sito dedicata: https://briedacabs.com/careers/.

Alla Mostra d’Oltremare torna “Job Meeting Napoli”

 

Martedì 4 aprile, dalle 9.30 alle 16.30, torna in presenza alla Mostra d’Oltremare il Job Meeting Napoli di Cesop HR Consulting Company, azienda leader nell’organizzazione di fiere del lavoro. La partecipazione è gratuita previa registrazione obbligatoria. L’evento è pensato per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di laureandi e neolaureati di tutti i corsi di laurea. Sarà una giornata ricca di momenti formativi, di incontri con il mondo delle imprese e dialoghi con esperti del settore. Diverse le attività che saranno proposte. Fra queste, i workshop formativi e di orientamento al lavoro Tips & Tricks per farsi notare dai recruiter (ore 9.30), a cura di CVing, Creiamo un cv efficace: esempi e modelli (ore 10 e 10.30), a cura di Umana, e i Cv Check powered by Umana, vere e proprie consulenze personalizzate one-to-one con valutazione e correzione dei curriculum. All’interno degli spazi della Mostra, dalle 9.30 alle 16.30, studenti e laureati alla ricerca di un lavoro avranno la possibilità di incontrare e sostenere colloqui con i responsabili Hr e i recruiter delle tante aziende partecipanti che operano nei settori: Digital e Information Technology, Education e Formazione, Gdo, Agenzie per il lavoro, Industriale e Manifatturiero. Tutti gli iscritti al Job Meeting Napoli, inoltre, per prepararsi all’appuntamento potranno partecipare gratuitamente – il 3 aprile, un giorno prima dell’evento ­– ai webinar di orientamento del ciclo Orientarsi al lavoro contemporaneo organizzati da Umana: Personal branding: promuovere sé stessi per una corretta immagine professionale e Guida a una presentazione efficace: il colloquio di lavoro. Durante i webinar alcuni orientatori di Umana spiegheranno come implementare le migliori strategie per ricercare attivamente nuove opportunità professionali. Per partecipare: jobmeeting.it/napoli.

“Tech Jobs Fair” il 15 aprile a Firenze

Torna sabato 15 aprile, presso il The Social Hub di Firenze, la V edizione di Tech Jobs Fair, la prima fiera italiana dedicata al lavoro tech, realizzata in partnership con Euspert Bianco Lavoro, Aulab, Open Seed, primo incubatore di start up presente nel Metaverso e Business Angels Network. Partecipano una ventina di aziende, tra cui Dmbi Consultants, Tai Solutions, Sercanto, Maw, Time srl, Develer, Open Seed, che offriranno lavoro e indicheranno di quali figure professionali sono alla ricerca. «In Italia nell’ambito del lavoro tech c’è un forte disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro – rileva Rodolfo Duè, fondatore del Tech Jobs Fair -. I posti di lavoro sono molti di più rispetto al personale qualificato disponibile. Il problema vero è il numero di coloro che scelgono gli studi Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) sia come scuole superiori (gli Its) sia come percorsi universitari. C’è poi lo scoglio del gender gap che rende impellente il bisogno di avvicinare al tech più persone, in particolare di sesso femminile, soprattutto perchè il lavoro sarà sempre di più connesso all’uso delle tecnologie digitali». «Ceo, Cto e Cfo, esperti di tecnologia e business plan sono le figure più richieste oggi dalle start up “giovani”, in fase early stage, con alto potenziale di crescita, la cui forza è determinata dal management e dagli advisor che lo affiancano – conclude Iacopo Innocenti, cofondatore di OpenSeed, incubatore che supporta le startup nella crescita, facilitando anche l’assunzione di profili professionali qualificati -. Ciascuna start up necessita, inoltre, di altre figure chiave variabili, in base all’ambito del proprio business, dagli sviluppatori di software frontend e backend, agli specialisti di digital marketing, passando per ruoli amministrativi, in grado di gestire contabilità e bilancio e customer Care/backoffice commerciale. In questi casi è fondamentale l’aiuto degli advisors: professionisti, con esperienza consolidata in dinamiche di startup che affiancano la dirigenza nelle scelte strategiche». Per maggiori informazioni: https://techjobsfair.it/tech-jobs-fair-firenze-15-aprile-2023/.

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